Le recenti dimissioni dell’Assessore, con delega allo Sport, della Città di Catania, mi inducono ad offrire, ai miei sette amici lettori, delle considerazioni che nascono dalla consapevolezza di essere un asino in ”cose di Politica” e che, pertanto, ne ignoro i motivi di tale decisione. Posso solo ricordare a me stesso che… “di cu sceccu ni fa’ un mulu, i primi cauci sonu de so”… O, come precisa un mio amico, “Chi semina tempesta … raccoglie vento”. Non posso, però, tacere il mio disappunto, in materia di sport, per la suddetta scelta, visto l’andazzo delle cose nella nostra città.
Sono stato negli anni giovanili, un modesto praticante, poi dirigente, cultore ed appassionato partecipante a studi e convegni del citato settore, in quanto a Scuola di Sport si impara sempre a divenire, evolversi, mutare, quindi crescere, migliorarsi, impegnarsi, allenarsi, rispettare gli altri, accettare, accogliere i nuovi inseriti e a non valutare; ci si allena alla Vita, al sacrificio, si ritenta, si riprova, ci si rialza dopo la caduta, si spera, si sogna e si rimane sempre Beata Gioventù, tra giochi, gare, prove singole e di squadra, si disegna il futuro oggi qui, domani là, per i Continenti, in Europa, Asia, Americhe, Indie, e nei Paesi lontani come Oceania, Australia, Groenlandia, Africa, Siberia, Canada, Svezia, Terra del Fuoco. Ovunque, insomma. Perché i Valori dello Sport non potranno dissolversi . Mai. Accomunano gente diversa.
Un grande, sincero esempio e di emozionante testimonianza ci viene dato da Alex Zanardi, dopo l’incidente occorsogli: “… Quando ho alzato il lenzuolo e mi sono reso conto di ciò che era successo, ho ringraziato il Padreterno per ciò che mi era rimasto, non per quello che non avevo più… “ . Ed ha continuato a gareggiare, praticare e diffondere Sport, nella sua intima essenza. “….E vincere ancora la Medaglia d’Oro è l’esatta dimostrazione che i normodotati non sono affatto… superiori!”.
Personalmente, avrei molto da scrivere, ma mi limiterò a farlo per qualche numero, nell’ appuntamento con la nostra mensile Testata, per i semplici motivi di avere:
- visto allenarsi e giocare, squadre come: Julia, Paoletti, Alidea – in pallavolo maschile e femminile;
- conosciuto Luciano Abramo e famiglia -consorte e figli- per volley, ginnastica ritmica ed altro;
- avere giocato contro il Gad Etna di Basket e conosciuto Totò Trovato, De Maria, Alfredo Avola;
- ammirato tutta la famiglia Pizzo -per il volley e la scherma- con Mamma, figlie, nipoti;
- ammirato la famiglia Angelozzi, con Guido e Concetto in calcio e rugby …
… e potrei continuare in maniera incessante con la disciplina del nuoto con Scuderi, Alibertini, Arnaud, ecc.
E qui comincio a rischiare di diventare impopolare, e mi cospargo il capo di cenere, perchè dimentico tanti altri
campioni, semplici atleti e gente che ci ha rimesso la Vita per amore di queste discipline sportive praticate. Per questo chiedo scusa a tutti. Mi auguro di ricordarmene in futuro. Come non citarli per aver visto allenarsi, gareggiare e vincere Elio Sicari (mezzofondo) o Angelo Vecchio (primatista regionale juniores di salto in alto) o incavolarsi maledettamente per la vicenda del Cus Catania di Hockey -penalizzata, giusta Regolamento- per l’impossibilità a disputare le proprie gare nel campo di casa… grazie all’apertura di voragini ai bordi del terreno di gioco. Con la conseguente rinuncia al Campionato successivo -e stiamo parlando della massima serie femminile di Hockey… ma
che ne sa il nostro ex Assessore di cos’era Catania sportiva e dei sacrifici ed impegni economici affrontati, rispettivamente da Atleti e Dirigenti catanesi e non.
Prima di continuare a descrivere altri episodi mi preme sottolinearne il perché sono passato dall’altra parte della barricata, cioè da praticante (Pallavolo con i campionati studenteschi – Basket col Centro Sportivo Italiano, Calcio con diverse squadre ed in tante categorie-ndr), ad allenare e Dirigere il movimento sportivo. Sappiate che circa 40 anni orsono, dalla Regione Siciliana e dalla Delegazione Regionale del Coni venne organizzato un grande Convegno denominato “SPORT per TUTTI”, a cui partecipai ed intervenni, allora giovane studente universitario, insieme al Delegato Regionale delle Polisportive giovanili Salesiane, Don Giuseppe Costa. Grandi i relatori, competenze ed interventi di auspicata riscossa del mondo dello Sport -qualificata oratoria insomma e, tanta speranza trasmessa ai presenti il Convegno de quo. Una pregiudiziale faceva da pro-memoria ai lavori: il 28 Giugno del 1974 il Consiglio Europeo -nella Conferenza ad hoc dei Ministri Europei responsabili dello Sport- approvava la “Carta Europea dello SPORT per Tutti”, che riporto adesso:
Art. 1- Ognuno ha il Diritto di praticare lo Sport;
Art. 2- La promozione dello Sport deve essere incoraggiata,come importante fattore dello sviluppo sociale e culturale,ed il finanziamento deve essere assicurato,in maniera appropriata,dai fondi pubblici;
Art. 3- Lo Sport, essendo uno dei tanti aspetti dello sviluppo integrale della vita umana, socio-culturale, dovrà essere trattato, a livello locale, regionale e nazionale, congiuntamente ad altre attività dove intervengano una pianificazione e le decisioni della politica generale: pubblica istruzione, sanità, arte e spettacolo, rapporti sociali, urbanistica, ecologia;
Art. 4- E’ compito di ogni Governo: a)favorire una cooperazione continua ed effettiva tra i Poteri pubblici e le organizzazioni sportive gratuite; b) di affidare ad un organo specifico la responsabilità dello sviluppo e della coordinazione dello Sport per Tutti;
Art. 5- Affinchè lo sport possa contribuire pienamente al benessere sociale, si dovranno ricercare dei metodi per proteggere gli sports e gli sportivi da ogni sfruttamento attuato per fini politici, commerciali o finanziari, da pratiche abusive e spregevoli, compreso l’uso illegale delle droghe;
Art. 6- Il grado di partecipazione alle attività sportive essendo in funzione, tra l’altro, del numero della varietà e dell’accessibilità degli impianti, la pianificazione global di questi ultimi deve essere considerata di competenza dei pubblici poteri, deve tenere conto delle necessità locali, regionali e nazionali, ed in possesso di provvedimenti che assicurino il totale impiego degli equipaggiamenti nuovi e di quelli già esistenti;
Art. 7- Per favorire le attività all’aperto,il diritto di accedere alla natura, in compatibilità con le necessità degli altri utenti e con le esigenze dell’ecologia, dovrà essere proclamato espressamente come principio di politica nazionale;
Art. 8- L’intero programma per lo sviluppo dello sport dovrà esigere di avere a disposizione personale qualificato a tutti i livelli della gestione amministrativa e tecnica, dell’organizzazione e dell’allenamento;
Art .9- L’adozione di misure legislative e regolamentari per assicurare l’effettiva attuazione degli articoli suddetti sarà studiata da ogni Governo membro.
Adesso, per favore, non cominciate a farci sorridere con delle tipiche frasi della liscìa catanese quale la sibillina “ora i pottunu”… e piuttosto pensiamo bene: si è mai visto qualcosa del genere nella nostra città -quanto meno negli ultimi tempi- di ciò che riporta la Carta Europea?
Nessun impianto nuovo realizzato, obsoleti e mal messi gli esistenti, abbandonati all’incuria ed al vandalismo, senza custodia e pericolanti, nonché, adesso, pericolosi. Basta guardarsi intorno…
Per gli allenamenti ed attività, in tali impianti e campi,l e Società sono costrette a pagare per poterne usufruire, spese per la segnatura dei campi, contributi per il gasolio ecc. E la gratuità, e l’impegno a pianificare, e l’accessibilità o il concetto di pedonalità e, i servizi pubblici per raggiungere gli impianti? Mi preme suggerire al Sindaco di cominciare a dotarsi di mezzi e strumenti idonei per rigenerare i rapporti con i cittadini, privati di un diritto come quello di Sport per Tutti. Non ci risultano interventi da parte dell’Assessore, dimissionario, nè tentativi di ascolto, proposte, contraddittori e/ o idee dei catanesi. Un incontro insieme alle persone, addetti ai lavori, per un assemblamento di idee, non è stato realizzato. Un futuro condiviso non è stato progettato. Soltanto scelte unilaterali. Una mia proposta di costituire una Consulta cittadina per lo Sport -in un primo momento recepita- non ha trovato seguito, messa nel dimenticatoio, nonostante l’indicazione, a farne parte gratuitamente, di parecchi Esperti ed ex Protagonisti, Amici, Dirigenti, Presidenti di Federazione ed Associa-zioni Sportive Nazionali. Questi sono soltanto alcuni dei veri motivi per cui andavano presentate le dimissioni ma sicuramente molto prima di adesso. E non solo ora, specie se in futuro verremo a conoscenza che sotto-sotto covavano precisi motivi elettorali o di competizione nazionale… ancora una volta saremmo stati gabbati.
Al caro lettore il giudizio di quanto sopra e, per adesso mi fermo qui, con promessa di continuare in futuro, aggiungendo che al pari dei Centri Sociali che occupano spazi ed edifici abbandonati o non utilizzati, qualche piccola società si allena e fa giocare i ragazzi, nei pomeriggi, in Piazza Carlo Alberto, allorquando è sgombra delle bancarelle… non avendo altri impianti a disposizione!
Piero Privitera – fine prima puntata