“Italiani brava gente…”

Nonché, “Popolo di Santi, Poeti, Navigatori …“, tipiche espressioni che hanno accomunato i nostri connazionali, individuandone le caratteristiche, gli atteggiamenti, la carica emozionale, la necessità di creare.

Sarà poi vero?

E se la prima virgolettata del  pezzo si riferisce ad un film di guerra, ambientato durante la campagna italiana in Russia, laddove i nostri rifiutano la violenza dei tedeschi  finendo col familiarizzare con alcun i prigionieri sovietici, la seconda frase sarebbe un  mito da sfatare, perché occorrerebbe aggiungere… “di furbi, furbetti, opportunisti, volpini ed anche  furbacchioni…”,  per una serie di contraddizioni non trascurabili, vedi  i casi creati durante la lotta alla pandemia da Covid 19 varianti continue  incluse.

Farci prendere per incoscienti dal nostro Premier, non  è elegante, né siamo stati rispettosi di leggi, norme e ordinanze, vigenti e cogenti. “…con quale coscienza si può saltare la fila?…omissis. Tanto sintomatico quanto deplorevole richiamo dopo avere individuato gruppi di persone scavalcare le liste programmate, per carità tutti preoccupati, ma a discapito di anziani, fragili, gente vulnerabile. Adesso per riannodare il filo del discorso, apro uno spaccato, perché presumevo mesi e mesi di restrizioni, ma non immaginavo di tale portata.

Tutto è avvenuto per lo scellerato comportamento che ha fatto saltare quelle regole morali e quei principi inviolabili, anche se non scritti. Educazione, buona fede, rispetto per gli altri. Impegni che una volta scattavano con una semplice stretta di mano …come un Sacramento. 

Dal novembre dello scorso anno e sino a tutto questo mese (un intero semestre), ho registrato giornalmente l’indice di positività, cioè il rapporto tra tamponi effettuati e contagi rilevati, mettendo su un Piano Cartesiano il loro valore percentuale (…peraltro a disposizione di tutti). Ebbene, nei prefestivi e festivi l’indice schizzava verso l’alto raggiungendo un valore massimo di 17,61% l’indomani di Capodanno, con un quasi analogo ma di 14,88% nei giorni del Natale. Altresì indici alti per l’Epifania e per la S. Pasqua, rispettivamente di 14,85% e 10,40% …altro che curva di Gauss….

Fortunatamente nel corso delle settimane i valori scendevano per poi risalire nelle giornate di Sabato e Domenica, per tutto il semestre.

Il motivo?

Presto detto: assembramenti continui nei luoghi della movida, moltissima gente senza dispositivi di protezione  individuale, assenza di obbligatorie mascherine, non rispettosi della minima distanza, senza guanti monouso, abolita l’igiene delle mani …però a contatto con fumo, lattine, bicchieri, sedie, maniglie e suppellettili passati di  mano in mano, ovvero tanta roba tale da costringere le Autorità preposte a transennare luoghi, spazi e siti disponibili ed ideali per gli assembramenti.

Gente, per lo più giovani, che non conosce il dolore e lo smarrimento di molti per avere perduto i loro cari, parenti e amici, senza nemmeno avere avuto la possibilità di abbracciarli, dargli l’ultimo saluto. Davvero,  il reale delle irrealtà!  Un sentirsi appagati nell’uscire fuori, incontrare ed incontrarsi è divenuto il vero vettore e veicolo di contagio e trasmissione. E gli effetti di tali cause li stiamo pagando ancora tutti, in primis ristoratori, commercianti e pubblici locali chiusi; con i loro indotti di personale dipendente, collaboratori, addetti  vari, fornitori e quant’altro.

Stare in comunità induce protezione, non menefreghismo o spocchia.

Qui non s’è fatto gioco di squadra e ognuno ha agito per proprio tornaconto.

Tali comportamenti non hanno contrastato la diffusione del virus e non è stato affatto una sfida per recuperare sintonia, empatia, con gli altri, ma abbattere l’esigenza di salute della collettività. Altri sei mesi sprecati, un’economia distrutta, lotte e proteste per riaprire locali, Pub, cinema, teatri, attività di ristorazione, bar, modesti esercizi commerciali no-food, diritto allo studio di presenza.

E non sono mancati nella compagine governativa continui dissidi, liti, dissapori, cori di protesta e divergenze con Scuole, Regioni ed Enti Locali.

Mentre in Sicilia per un pelo, per il rotto della cuffia, sul filo del rasoio abbiamo evitato la “zona Rossa”, ancora una volta, ma con aumentate aree a rischio divenute zone rosse, nonostante gli errati conteggi dei contagi (non è un gioco di parole), i morti …ormai …dimenticati (…provate a spalmarli), con le dimissioni dell’ Assessore del ramo.

Adesso, grazie alla corposa campagna di vaccinazione, la situazione è migliorata, c’è una boccata d’aria nuova e fresca, per cui …Meditate Gente, meditate…

E’ il caso di continuare  o adeguare i nostri comportamenti in maniera più consona alle attuali modificate esigenze di Vita?

Una volta i nostri nonni cantavano “Prima che spiri Maggio…”.

Staremo a vedere, speriamo bene.

                                                                                                                                      Piero  Privitera

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