Informazione sanitaria

sigarettaLa sigaretta ‘consuma‘ il cervello e l’effetto resta a lungo

Tra i vari effetti negativi del fumo c’è anche un assottigliamento dello strato più esterno della materia grigia cerebrale, che anche quando si smette impiega diversi anni per essere recuperato. Lo afferma uno studio pubblicato dalla rivista Molecular Psychiatry su oltre 500 persone con più di 70 anni. Tra i partecipanti allo studio, tutti sopra i 70 anni, c’erano 36 fumatori, 223 ex fumatori e il resto non aveva mai fumato. Tutti sono stati sottoposti a risonanze al cervello e a misure di quoziente intellettivo. ”L’analisi degli esami ha rivelato che i fumatori hanno in generale una corteccia più sottile di chi non ha mai fumato – scrivono gli autori -. Per chi ha smesso invece, che in media aveva fumato un pacchetto al giorno per 30 anni, sono serviti almeno 25 anni per annullare le differenze in spessore con chi non ha mai fumato”.

La super cannabis aumenta 24% rischio malattie mentali

Fumare cannabis potente, come la ‘skunk’, aumenta del 24% il rischio di malattie mentali, schizofrenia e disturbo bipolare, secondo uno studio del King’s College di Londra condotto mettendo a confronto 410 pazienti di un ospedale psichiatrico tra i 18 e i 65 anni che presentavano i primi sintomi di psicosi con 370 persone sane. Un rischio che e’ cinque volte piu’ alto per chi fa uso di cannabis ogni giorno.

cervelloLa ricerca, pubblicata su Lancet Psychiatry, e’ stata realizzata dal 2005 al 2011 in quartiere del sud di Londra, dove il consumo di droga e’ molto diffuso. “Il nostro punto di partenza e’ stato che le persone che fumano cannabis sono un po’ strane comunque”, ha spiegato il professor Robin Murray, “ma alla fine abbiamo scoperto un rapporto di causa-effetto tra l’uso di cannabis pesante e la malattia mentale”. Chi invece faceva uso di hashish non e’ esposto ad un incremento dei rischi, precisano i ricercatori. “E’ come l’alcol, bere un bicchiere di vino ogni tanto va bene ma una bottiglia di whisky al giorno ti puo’ mettere nei guai”, dice Murray aggiungendo che quando lo studio e’ finito, nel 2011, circolavano tipi di cannabis piu’ potente. In generale nella ‘skunk’, sottolineano i ricercatori, il tetrahydrocannabidinolo (THC) si presenta in una quantita’ 25 volte maggiore dell’hashish. Lo studio, conclude Murray, dimostra che “si potrebbero prevenire almeno un quarto di casi di malattie mentali se nessuno fumasse cannabis potente”. (ansa)

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