E’ verde il semaforo ?

semaforoverdeChe poi…. è quello che vorremmo trovare sempre, ad ogni incrocio, ad ogni fermata, ad ogni ostacolo che incontriamo nella vita, per potere procedere oltre  e  Vivere, Tutti, nessuno escluso.

 

La preoccupante deriva del  lavoro che non si riesce più a trovare, il perdurare della crisi economica, peraltro ormai ventennale, danno luogo a sconforto, sfiducia, specie tra  le masse giovanili, inducendole  a serie riflessioni per il loro prossimo futuro. A volere schierarsi dalla parte di  esodati, inoccupati, disoccupati e giovani  neet,  c’è da dire che non bisogna andare a sud del mondo per trovare gli “ultimi”, gli emarginati. Basta andare a sud delle città; ma anche a nord, a est, a ovest….punti cardinali intesi come confini, come periferie, ed i più deboli li troviamo sempre qui, relegati in questi confini, tra i quartieri, ove si avvertono, in maniera incessante, fenomeni di degrado, disparità, diseguaglianze.

Ci  chiediamo come i giovani, i poveri, affrontino il problema della globalizzazione? Sanno cos’è il debito pubblico? E a cosa porta l’eccesso del capitalismo? Diciamo ancora che della sopravvivenza dello Stato Sociale è responsabile la Politica? Certamente compete ai politici arrestare la deflazione, con strumenti di contrasto alla povertà.  Occorre però distinguere  tra bene, bisogno ed esigenze. E’ indubbiamente politico il problema della pace nel mondo, richiede interventi, accanto a quello della sofferenza, degli sprechi, degli eccessi. E il fenomeno raggiunge dimensioni planetarie, ma è anche urbano.

 

Ed è nelle periferie, che poi sono a pochi metri dalle nostre case, dei nostri quartieri che dobbiamo cercare gli ultimi. Le periferie sono scollate dalla Città, non ci sono semafori regolatori del dialogo, figurarsi il…… “Via Libera” del segnale verde. Queste ultime sono abbandonate alle regole dei residenti, dettate da chi non ha nulla da perdere…. vige, a volte, la norma del  libero arbitrio.

Ma la Città vive anche nella periferia, i candidati politici ci vanno a pescare suffragi e voti, mentre i Centri di Potere e le “Stanza dei Bottoni” sono assai lontani da queste sofferenti  Realtà. Vogliamo prendere ad esempio la Regione? Non sappiamo se è ascrivibile a reato la “induzione alla illusione”. Certo, non è giusto l’attuale pantano delle spettanze delle Attività di Garanzia Giovani. Illusi, come sono stati, non remunerati da mesi, con i mandati bloccati dall’INPS, per mancanza di liquidità… Poveri  ragazzi, altro che la annunciata conferma e successiva  ri-conferma del Provvedimento, quale strumento di lotta alla disoccupazione. E la famigerata Formazione Professionale? Balle? Mancanza di notizie o di comunicazione efficace? Laddove finiscono le lezioni (scuole pubbliche e private), per questi sfortunati ragazzi neanche cominciano.  E alcuni Corsi ancora non partono.

 

Un grande amico mio, nel passato recente, candidato alle elezioni, ha indicato nel proprio slogan elettorale sui  propri fac-simile : “Le  Periferie al  Centro” . Aveva, appunto,sognato un Semaforo Verde, ma la burocrazia ha fatto sì che la “ Ipotetica Agenzia Impianti  Semaforici del Dialogo” ne spegnesse le luci (come è accaduto in questo mese nella nostra città), inducendo le persone a scontrarsi, a vivere di espedienti, a loro uso e consumo, autoregolamentarsi a modo  e convenienza loro, ad emarginarsi… ed i più furbi la fanno sempre franca. Inutile aggiungere che tali fenomeni negativi passano per l’assenza dell’Ente Locale, che non li ha raggiunti e non è riuscito a capitalizzare i giusti Valori. In questa disumanizzazione ci si smarrisce.

 

E’ il valore del dialogo che occorre riprendere, per riavvicinare la Città a se stessa in tutte le sue componenti, annullando questo debito: in attesa che scatti il Verde Semaforico ci rimangono tre speranze, come annunciate da Giorgio la Pira a suo tempo. La Speranza Economica e Sociale, quella Politica e  quella  della  Pace.

Piero  Privitera

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