Non so più che Santo pregare …

Giovedì pomeriggio, come al solito, durante l’incontro col nostro gruppo exallievi, si presenta una ragazza chiedendo del sottoscritto. Era una studentessa della Facoltà Scienze della Formazione – Corso di Laurea – Operatore Turistico -: “Io e tre miei colleghi, non sappiamo più quale Santo pregare, ci hanno indirizzato a lei per darci una mano. Può Aiutarci ?”.

Di cosa si tratta?”, replico. “Terme della Rotonda, Pietra Grossa, monumenti intorno e di come reagisce il territorio”.

Che diamine! Ma chi Vi manda?” “Amici comuni”. Ho capito, come la vecchia canzone di Sacha Distel: Non so più che Santo pregare… e non c’è più niente da fare “Ma se mi date mezz’ora di tempo, finisco con i miei amici e sono a vostra disposizione.” Gli occhi della ragazza brillavano di già, gli si illuminò il volto e riuscì appena a ringraziarmi, non prima d’avermi detto…”vado di corsa a chiamare i miei colleghi che sono sotto ed aspettano…il miracolo”.

pdanteMi è sempre piaciuto osservare le realtà circostanti che impreziosiscono il nostro territorio. E devo dire che ce ne sono tante. Osservo compiaciuto, ma non con l’occhio dello scrutatore, con la consapevolezza, invece, della bellezza non valorizzata, dell’abbandono, della trascuratezza o peggio ancora della ignoranza in merito.

Se ci fate caso, la sede della loro Facoltà, Via Teatro Greco – angolo Piazza Dante, è circondata da preziosità di inestimabile bellezza. Anche l’ingresso secondario di Via Casa Nutrizione si presta a quesiti… Qualcuno sa, per esempio, il perché tale denominazione è stata attribuita dalla toponomastica? Se non fosse stato, recentemente, (Rotary-Università ecc.), grazie alla dotazione di targhe apposite poste davanti a diversi palazzi nobiliari, con tanto di denominazione, anno di fabbrica, ed altre indicazioni, nessun’altra iniziativa è stata presa per valorizzare ciò che di prezioso abbiamo. Un altro dato sconcertante è che un consiglio itinerante della prima circoscrizione, scopre l’errata indicazione di segnaletiche, tabelle e frecce direzionali, che dovrebbero orientare i turisti. Ed a proposito di quest’ultimi (Pare che nel solo mese di Giugno arrivino oltre 15.000 crocieristi), penso si potrebbe creare un circolo virtuoso per il lavoro che manca, costituendo cooperative o associazioni che si rendano disponibili, in rete con Navi da crociera in arrivo, Alberghi, B&B e residenze varie,per accompagnare turisti, visitatori e semplici cittadini desiderosi di apprendere o di recuperare conoscenze, storia, miti e leggende, di ciò che ci circonda.

Il nostro centro storico è da vivere!! Soprattutto durante la bella stagione, di giorno, di sera, di notte. Non si può rimanere indifferenti dinnanzi alle mura di Carlo V, oppure di ciò che è rimasto dei Bastioni, delle Porte, costruiti a difesa della città. Per non tralasciare conventi, ancora esistenti o ex, di cui si sono perse le tracce. Esistono nella sola prima municipalità 47 chiese, rettorie, parrocchie e luoghi culto, ma la gran parte rimane chiusa specie nelle ore mattutine. Ha voglia Papa Francesco di esortare la loro apertura…e non è soltanto per la paura che molte opere preziose, al loro interno possano essere trafugate, che li fa tenere chiuse. Un mix perfetto tra storia, arte, bellezza e cucina tipica, con pietanze locali, completerebbero gioiosamente la mente, il palato, dunque la passeggiata che rimette in moto la incipiente obesità, perché grazie a Dio non mancano le preziosità, le brevi distanze, l’arte culinaria, tutto ciò a favore della creazione di circuiti e picchi dopaminergici, che sono tipici del piacere, della serenità e che si traduce in autostima.

L’entusiasmo dei ragazzi universitari alle descrizioni e risposte sommarie alle loro domande, li ha spinti a documentare con un video la mia intervista (si sono capovolte le situazioni, essendo a mia volta intervistato), ma è stato bello, notare la loro felicità e giù domande a raffica, quando gli ho spiegato l’elemento in comune a tutto ciò che a loro interessava: l’acqua!! Diversamente non potevano chiamarsi TERME della Rotonda: Dunque si trattava anche di bagni, di edificio termale, bagno pubblico il cui impianto era alimentato dall’acquedotto romano di Licodia! Che faceva parte di un grande ed articolato complesso termale che andava dalla Cipriana (Via Quartarone-Piazza Dante) alla chiesa dell’Idria, al RECLUSORIO DELLE VERGINELLE (attuale loro sede universitaria), sito di un presunto Ninfeo. Una zona abbondante d’acqua ( con il fiume Amenano, una volta chiamato Judicello, che vi scorre sotto, attraversando il Teatro Greco – Romano, l’Odeon, dopo essere passato nelle visceri e reso visibile, a circa trenta metri di profondità, con una grande portata, sotto il complesso dei Benedettini,una volta finiti i lavori di ristrutturazione.

viarotondaL’originario fabbricato della Rotonda, che si limita ad un solo vano circolare, coperto da una cupola o volta emisferica di circa mt.12 di diagonale, fu nel passato ritenuto, una “truvatura” -sede di tesori bene occultati. Un’altra credenza popolare lo considerò nel passato l’antico Pantheon della città. Nel ‘44 trasformato in chiesa cristiana, con la copertura delle vasche sottostanti. Mentre nel periodo della dominazione araba, fu trasformato in moschea (accanto vi si trova la Via Della Mecca). Nel periodo tra il XIII e XIV secolo le terme furono chiamate del lucignolo (lampada,lucerna) da un viaggiatore magrebino, con allusione alla leggenda, alla realtà, alla magia,alla religione…Accanto sorgeva la Chiesa della Cava, assai danneggiata dai bombardamenti aerei alleati, nell’aprile del 1943. Di quest’ultima è rimasta solo la torretta campanaria, ed aveva il prospetto a nord, di fronte a S.Maria della Rotonda; i fedeli che uscivano dalla prima chiesa, entravano nella seconda, percorrendo pochi passi…..

Da qui il famoso detto “andare dalla Cava alla Rotonda”.

viateatrogrecoAll’altro quesito riguardante “la Pietra Grossa”, ho spiegato che si trattava del crollo di una parte della costruzione che si affaccia su Via S.Agostino, angolo via Teatro Greco e che faceva parte dell’ODEON, teatro coperto della splendida e magnifica città romana, edificio contiguo al più grande teatro greco, molto elegante, semicircolare e che serviva per l’istruzione dei cori, gare poetiche ed audizioni musicali. Dopo il terremoto del 1693, il monumento divenne ricovero dei senza tetto ed all’interno si ricavarono modeste abitazioni. Il sito veniva chiamato fino a metà del secolo XX “a petra rossa”(la pietra grossa), per via del distacco avvenuto a causa del crollo di una parte esterna della costruzione stessa. Quanta collaborazione con l’Arch. Gaspare Mannoia ,responsabile di Catania Musica-Estate,negli anni ’80!!

Entusiasti davvero i ragazzi, del loro progetto, richiesto loro dalla docente universitaria che ne cura la formazione, rivoluzionario ed innovativo. Sospesi, tra la ricerca, il sapere tecnico ed un dato pratico e reale, utili all’esercizio didattico. In effetti come si dovrebbe fare all’interno di una Università, confrontandosi con le esigenze del territorio,ponevano la domanda finale: come reagisce il territorio con i suoi abitanti?

E qui siamo alle dolenti note, non volevo spegnere l’entusiasmo loro, ma con cruda e sincera verità ho dovuto rispondere: Male, malissimo. Non soltanto per via delle mancate indicazioni, della sospensione dei progetti di diverse cooperative che volevano incentivare tali siti, occupandosene, ma per il mal sopportato traffico, violento, aberrante, per via dei parcheggi selvaggi, della piazzetta, antistante la Rotonda, l’Odeon e la Pietra grossa, invasa, dalle auto. Degli alberelli di arancio amaro, all’epoca fatti sistemare dall’Assessore alla Ecologia ed Ambiente, dr.Orazio D’Antoni, travolti ed abbattuti, per fare largo alle auto, a loro volta fissati dagli abitanti del luogo con puntelli vari. E non si notano vigili per la sicurezza e l’incolumità dei passanti, studenti, residenti, abitanti e transito di turisti in cerca di indicazioni, inesistenti! Tutto il contrario dei giorni di festa, delle domeniche, dove Il silenzio domina; non ci sono auto ed i passanti possono godere, anche se i turisti (pochi in verità) cercano l’ingresso del teatro e dell’Odeon, senza nessun cartello che indichi il relativo ingresso che si trova sull’altro versante…in compenso, vi troneggiano cassonetti di spazzatura e gasoloni del servizio NN.UU… Possono reagire diversamente gli abitanti ed i residenti del territorio? Tutto ciò mentre i ragazzi del vicino Oratorio allietano con le loro gioiose grida il circostante ambiente (beati loro !!) .

Chiudo, abbreviando i ringraziamenti degli studenti, la loro felicità e l’espressione finale contenti per avere ottenuto il “miracolo”. Qui non si tratta di essere Santi, nè Beati, ma soltanto persone che si rendono conto delle difficoltà altrui e che cercano di dare una mano. Mai disperare, o peggio “non sapere più che Santo pregare”, anche quando sembra che non ci sia più niente da fare. E’ prerogativa della felicità, dare una mano e piccoli doni. Ed è ciò che ho fatto, donando loro le schede dei siti di cui sopra. Bella e intensa l’esperienza vissuta.

Piero  Privitera

teatrogreco

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