I film del grande schermo

recensioni a cura di Franco La Magna


Marigold Hotel (2012) di John Madden

Terza età fatiscente? Malinconico viale del tramonto? Alzheimer, cateteri e demenze senili? Nulla di tutto questo (stendendo appena un velo di tristezza) nell’ottimistico “Marigold Hotel” (2012) di John Madden, salubre fuga d’un gruppo di senili britannici verso un’India caotica e maleodorante, ex colonia promossa ad araba fenice.

Attratti da bufala mediatica, un sestetto di sudditi di sua maestà in pensione, più o meno recalcitranti all’adattamento, parte per l’ultimo Olimpo per un cambio di marcia che letteralmente sconvolgerà le loro vite pacifiche e noiose. Elegante commedia inglese (nazione europea prodiga di eccellenti prodotti cinematogra-fici), che affronta con leggerezza il plumbeo tema della vecchiaia (ormai vero e proprio genere cinematografico), adombra appena la malattia e impartisce una lezione di vita scagliando frecce dall’arco sempre teso di Cupido.

Delizia gli occhi un cast al top con una recitazione da sballo (teatro docet).

Interpreti: Bill Nighy, Maggie Smith, Judi Dench, Tom Wilkin-son, Dev Patel, Penelope Wilton, Ramona Marquez, Celia Imrie, Ronald Pickup, Lillete Dubey, LizaTarbuck, TenaDesae, Russell Balogh, Israr Azam.

 

I colori della passione (2012) di Lech Majevski

Anni fa lo aveva fatto il grande Kurosawa in “Corvi”, episodio di “Sogni” (1990): il protagonista si ritrova dentro i quadri dell’in-quieto Van Gogh, lo incontra, discute con lui. Ne “I colori della passio-ne” (2012) il regista-pittore e scrittore Majevski, penetra in profondità (indispensabile l’aiuto di un numero imprecisato di computer) nell’in-novativo capolavoro pittorico del XVI di Peter Bruegel il Vecchio, “La salita al calvario”, dove la crocifissione è “nascosta” dalla scorrere della vita quotidiana, sommersa da decine di personaggi, confusa con uno dei tanti episodi di vita vissuta. Straordinaria illustrazione delle Fiandre al tempo della spietata occupazione spagnola, narrata con es-senziali movimenti di macchina (come impone un cinema rigoroso) e sceneggiatura altrettanto ridotta. Eccezionale tableau vivant, minuta e fedele ricostruzione della difficile e spaventosa esistenza del tem-po, scossa d’inusitata violenza (torture, crocifissioni d’eretici, sepolti vivi, miseria…), ma anche da rari momenti di miserabili feste colletti-ve. Piccolo capolavoro figurativo, passato pressoché inosservato.

Le nuove tecnologie non sempre aiutano (il film è distribuito in “blu ray”, sistema tecnologico laser antipirateria, incompatibile con gli attuali metodi di proiezioni).

Interpreti: Rutger Hauer, Charlotte Rampling, Michael York, Joanna Litwin, Dorota Lis, Oskar Huliczka, Marian Makula.

 

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