Non è la Balena di Pinocchio …

2Avvertito da un caro amico, sensibile alle attuali crisi depressive giovanili, dell’eventuale dilagare del fenomeno o “moda” del momento, ho postato su Face book, il mese scorso, un invito ai genitori ,impegnati nelle quotidiane contingenti attività e preoccupazioni familiari, a cercare di crescere insieme ai propri figli, anche sul Web, provando ad osservare le loro abitudini, ad accertarsi su loro eventuali segnali di carenza affettiva come l’isolamento, la rinuncia agli sports  preferiti, o peggio ancora del calo nel rendimento scolastico. Per farla breve, si tratta dell’induzione a commettere gesti estremi, denominata Blue Whale o Balena Blu o Moby Dick, che non è affatto la Balena di Pinocchio … semmai l’inventore lo è un Pinocchio!

Pare sia nata in Russia questa strana “moda”, dove si registrano oltre 150 episodi di suicidio tra giovani adolescenti  in particolare. Prepotentemente piombata in Italia, grazie ai moderni social, ne rimangono coinvolti i ragazzi soli, in preda al disagio depressivo, esposti alla facile, massiva, frequentazione con la rete. L’istigazione-invito-ordine a mettere in atto, azioni, gesti e prove eclatanti, sino al suicidio, è di facile acchitto tra gli adolescenti, età ingrata, turbolenta.  Cosa nota, questa.  E’ un viaggio rabbioso l’adolescenza e, questi bizzarri fenomeni, carichi di autolesionismo, hanno trovato fertile terreno tra di loro, impossessandosi della loro fragilità. Ma la  vulnerabilità giovanile ha alla base il mancato (o rifiuto) dialogo con i genitori (quando sono presenti in famiglia), a maggior ragione nei casi di monogenitorialità.  Chi ama  e  sa  di  essere ricambiato, non getta via la propria esistenza e non rincorre la morte per vederne l’effetto.

L’amore ed il dialogo aperto sono i veri antidoti al disagio adolescenziale.

E due sono i grandi rischi che si corrono:

  • quello di sopravvalutare la problematica, considerando patologia ciò che deriva solo da una normale difficoltà del crescere,
  • l’altro di sottovalutarne gli effetti assumendo un atteggiamento banalmente attendista.

 

Una attenta valutazione, invece, consente di cogliere il reale significato dei problemi che possono andare da una slatentizzazione di patologie o il manifestarsi di fenomeni dismaturativi, in precedenza non emersi.  Tagliuzzarsi le vene, svegliarsi in piena notte, guardando film horror, modificare i propri ritmi di vita è orrendo e contro natura. Ma è ciò che con una serie di prove, un master, sicuramente malato, ma anche sconosciuto, che si autoproclama leader, guru o mantra, o capo-carismatico e che sicuramente non ama i ragazzi, dunque non li salva, compie e realizza, dando ordini di mettere in pratica i suoi sistemi, precursori di violenza …:  tutto questo, sicuramente, è  da Codice Penale!

 

Perché questo intervento?

Lo ritengo doveroso ora che finita la Scuola i ragazzi sono maggiormente esposti. Possono aumentare i casi come quello recente di Ravenna, dove ad un certo punto qualcuno s’è accorto di foto ed atteggiamenti espliciti di una adolescente. Ed è stato proprio l’Istituto Scolastico ad allertare la famiglia della vittima, perché tale ne era la condizione, fino a quel momento, ignara del tutto.  A cascata, dopo le segnalazioni è intervenuta la Polizia Postale per competenza, a identificare eventuali responsabili, sui quali pende il reato di istigazione al suicidio. Ora, in questo periodo estivo, mancherà, dunque, l’attenzione del sistema scolastico che, preventivamente, ha dato il via alla risoluzione della problematica or ora  accennata, per cui diventa necessario intensificare il controllo dei genitori, in primis, nei confronti dei ragazzi.

Giovani vite che vivono un periodo burrascoso, critico, di grandi cambiamenti e tempeste ormonali, che cercano, anche se non sanno esprimerlo, il senso dell’appartenenza, il significato della inquietitudine giovanile, la spasmodica, interiore, richiesta di porsi al centro delle attenzioni… ma da che? Di chi? Di  coloro che vi inducono a farla finita?

3L’appello, quindi, nasce spontaneo, cari Genitori. Non abdicate. C’è sempre bisogno del vostro aiuto, un ruolo fondamentale Vi compete. Basta non dimenticare che i figli sono poesie che avete scritto nel vostro cielo d’Amore. Chi Ama Crede. E proteggere è la più alta espressione del verbo Amare.

Tirando su le maniche, sbracciandosi ed abbracciando i propri ragazzi, dialogando con loro, farete in tal modo il primo passo ed un giorno li ritroverete.  Grati e, soprattutto, Vivi.

                                                                                                                                                                       Piero  Privitera

P.S.: A conclusione della mia supplica ai genitori avevo postato questa lirica, gentilmente concessami da un grande amico, Gianni; autore ne è il compianto padre, il grande attore teatrale e cinematografico, Ciccino Sineri, essa, vuole adesso essere un omaggio ed insieme una profonda riflessione al tema presentato.

 

  Picciriddi Bambini/Ragazzi
     
  Oh Picciriddi ca jucati Oh bambini/ragazzi che giocate
  Oh Picciriddi ca ririti Oh bambini/ragazzi che ridete
  Biati vui ca sempri allegri stati Beati voi che allegri sempre state
  Biati vui ca va divirtiti Beati voi che vi divertite
  Siti cuntenti e non vi n’addunati Siete contenti e non ve ne accorgete
     
  Siti filici e mancu lu sapiti Siete felici e nemmeno lo sapete
  E’ bedda…bedda assai  la vostra etati E’ bella…bella assai la vostra età
  Cchiù bedda di lu suli ca viriti Più bella del sole che vedete
  Ma pirchì, doppu, criscennu vi canciati? Ma perché,dopo,crescendo cambiate?
  E non jucati cchiù…cchiù non ririti? E non giocate più…più non ridete?
     
  Pirchì ‘nfami e rifardi addivintati? Perché infami e ribelli diventate?
  E a lu cumpagnu beni non faciti? E al compagno bene più non fate?
  Ristati accussì,ppi caritati Rimanete così,per carità
  Beddi e ‘nnuccenti tantu quantu siti Belli e innocenti tanto quanto siete
  E’ bedda…bedda assai  la vostra etati E’ bella…bella assai la vostra età
     
  Carusi ! ppi favuri…non crisciti. Bambini/Ragazzi! Per favore non crescete.

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