Come si vive a S. Cristoforo – città storica minore

i cortili, le famiglie ed il welfare    – prima e seconda puntata

 

In nome e per conto dell’Osservatorio d’Area Permanente – ODAP S.Cristoforo, onlus-associazione di volontariato, nata nell’anno 2000, per monitorare i fermenti positivi del quartiere, aderisco volentieri  all’invito a scrivere qualcosa  su S.Cristoforo per il nostro giornale “on line”.

Le famiglie, qui, sono state sempre il nostro leit-motiv, la loro bellezza sociale e pedagogica i nostri elementi ispiratori, nonostante la sofferenza patita, i disagi subiti. Precursori della Banca del Tempo e di un Welfare d’avanguardia,ci stimolano e inducono al loro rilancio ed al rinnovo della Speranza di potercela fare.

Condividendo, pertanto, la necessità di partecipazione dei residenti, per fare riemergere valori, sconosciuti ai più, ma non nascosti, cardini fondamentali della nostra Società,  non potendolo fare loro, diventa opportuno rendere nota la  loro partecipazione, la solidarietà e le potenzialità, qualità  inespresse, che abbiamo scovato in queste famiglie, all’interno dei silenziosi cortili di quel grande contenitore che è San Cristoforo.

Quanto mai tempestivo il grido d’allarme lanciato dall’On.le Orazio D’Antoni: “Riportiamo le periferie al centro”, non solo slogan, ma impegno serio e concreto (cancellatelo pure se volete, ma rimane verità), che indicava la misura di quanto fosse necessario in un quartiere da vivere. Viviamolo, allora, insieme,appassionatamente !

Indicare una fucina di antichi mestieri, impegno e vivibilità, insieme ad una sostenibilità ambientale, ci obbliga a parlarne “dal di dentro”, con un approfondimento: Le Famiglie all’interno dei cortili-viaggio tra realtà storica, economica, sociale -quale trattato di una vincente pedagogia.

“Il cortile si presentava lindo, seppure bagnato di saponata da fresco bucato, ancora sparsa per terra. Lastricato com’era di basolato lavico, consentiva, scaldato dal sole, l’evaporazione immediata, ma non il profumo del sapone utilizzato. Perché a terra, sul basolato, in pendenza ? Primordiale e precursore d’un sistema di smaltimento e drenaggio delle acque reflue, di scarico o meteoriche, in mezzo al cortile, campeggiava (come servizio centrale e condominiale)  il cosiddetto “pirituri”.

All’interno del cortile, disposte a ferro di cavallo, una ventina di casette terrane, tutte di un solo vano e camerino; nessuna era dotata di acqua corrente…”

Sembra l’inizio di un romanzo, in effetti la realtà supera, a volte, la fantasia. Tant’è.

Per completare il concetto, grazie al drenaggio naturale del sottosuolo, vengono preservati così, dall’inquinamento, l’ecosistema e l’eventuale presenza di falde acquifere. Tale sistema funziona ed è ecologicamente compatibile con l’ambiente, anzi, quando fu concepito era sperimentale ed innovativo, stante l’assenza di fognature. Oggi è ancora attuale e funzionale.

 

2a puntata

L’apposizione di cancelli in ferro e di porticati all’in-gresso garantiscono sicurezza e tutela della privacy dei residenti, ma non impediscono di sbirciare al loro interno, dove si intra-vededono micro-villaggi autonomi, con forni a legna, la “pila” per il bucato condominiale, stenditoi sostenuti da forcine in legno, per potere liberamente sciorinare la biancheria, tavole ricoperte da veli per l’essiccamento al sole di ortaggi, verdure, conserve di pomodori.

Il gioco dei bambini avviene senza il pericolo di essere travolti da auto o dallo scorrazzare dei motorini. Bambolotti, corda, spade di cartone, noccioline, palla, trottole, figurine e catenelle sono le suppellettili che abbiamo trovato per i loro giochi ludico-sportivi.

La peculiarità ?  Tutto in comune. Dunque compartecipazione, condivisione, cooperazione, comuni- cazione genuina, sistema di vita integrato, utilizzo di spazi, strutture e mezzi, anche se rudimentali, a disposizione di tutti. All’esterno ,qualche disegno sui muri (teste e corna di bue)  col compendio di scritte tipo: “cornuto e sbirro chi getta la munnizza qui “, affrancano un desiderio di decoro ed igiene.

L’aggregazione spontanea delle famiglie è divenuta antesignana alla Legge quadro 328/2000, laddove indica il percorso di una stringente compartecipazione. A garanzia della qualità di vita, la fami-glia a S.Cristoforo è autopoietica, bastante a se stessa, anche se per necessità. Nel giornaliero tentativo di sbarcare il lunario gli uomini escono di casa presto; rientrano a sera tardi dal lavoro (quando riescono a trovarlo). Alle donne  è affidata la cura della casetta (maniacale è la pulizia) e la crescita dei piccoli.

“Cummari Maria, mu teni a cura u picciriddu ? Quannu tornu da Posta ci cucinu  a vossia e so’ mari-tu, u zu Tanu”. No, non è un ricambio di cortesia, assolutamente. E’ una solidarietà innata, reale e ricercata, quale risposta e aiuto concreto ai nuovi poveri che aumentano e non solo con l’avanzare dell’età. Oppure : “Mpari Turi, vaju a piscaria, avi bisognu cosa ?  E la Società cresce…a costo zero per lo Stato.

Hanno sperimentato la banca del tempo, abbattuto il pericolo della solitudine degli anziani, rendendoli ancora socialmente utili, hanno inventato ed acquisito forme originali di legame parentelare:    zio, comare, figlioccio, sorella di latte…

All’interno dei silenziosi cortili, che fanno da contraltare con lo spazio caotico della città, dove tutti si urtano, vanno di fretta, nessuno si saluta, si è ripristinato il senso del rispetto e della dignità umana, della collettività e dello stare insieme, nella quiete e nel rispetto della privacy.  Cortile, non è da confondere con  il  “curtigghiu” o come diciamo oggi gossip.

Le persone conducono la loro vita in piena sintonia e fuo-riescono dai cortili, affacciandosi per strada, quando si tratta di rendere omaggio a persone decedute, con tanto di corteo fu-nebre, oppure per festeggiare il passaggio di  calessini trainati da puledri (e questo avviene spesso).  La velocità della trasmissione di notizie, informazioni e curiosità è competitiva con i moderni sistemi di comunicazione, anche dei più avanzati. Gesti, sguardi e ammiccamenti rendono misterioso ed affascinante questa ata-vica scienza delle comunicazioni a costo zero.

Dott. Piero Privitera

Presidente ODAP – San Cristoforo, onlus

2 – continua

 

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