…mo’ vene Natale …

L’amara, sconsolata cantilena dell’ambulante riecheggiava  nelle stradine: “Ora veni Natali, non haju dinari….”.

Strani pensieri, su quell’omino, mi tormentavano.

Che voleva dire ?

Era una certezza, un augurio di Speranza, una illusione o un tentativo di autostima per farsi coraggio ?

 

A ben pensare, visto che  il Natale  porta  Pace, Fiducia, Serenità, ancora non mi capacitavo. O era un segnale di disperazione, poichè le cose non vanno bene,  temendo che il denaro e gli sforzi investiti nell’allestire di mercanzia la sua  “lapa”, pur di guadagnare qualcosa, risultassero vani. Fatto sta, che lo stile della prossimità, mi imponeva una ricerca approfondita, ed in effetti scoprivo che si trattava di una canzone del napoletano Renato Carosone che testualmente recita:  “Mo’ vene Natale, non tengo denare, me leggio  ‘o giurnale  e me vaco a cuccà.”

 

L’input c’era stato. I corsi e ricorsi storici (G.Vico ndr), ci fanno riflettere di come siano ritornati in auge Povertà, tempi duri, crisi e mancate riflessioni sul valore e significato della  Nascita, della Vita…

 

E se davvero accanto al fuoco, nel caminetto, si avverasse il Sogno, il Mistero e dunque il regno delle fiabe venissero presi sul serio ?

Con imperdonabile leggerezza, forse troppa, ci siamo fidati. E se invece andasse a carte quarantotto la nostra sicurezza nella Scienza e nella Dea Ragione?  E se davvero, sul serio, venisse?  Quanto meno lo imploreremmo di far piano, in salotto. Per non svegliare i ragazzi. Sarebbe un disastro per noi così colti, intelligenti, miscredenti brevettati.  Noi che crediamo in chissà cosa. Tu fai piano, Bambino, se puoi…” (Dino Buzzati).

Scompare la ricerca dell’anima autentica della festa della Natività. E sta scomparendo la tradizione del passato, profezia per il futuro, e cioè il fascino del Presepe.  Tranquilli,  che Monti non imporrà l’IMU sulla capanna…  In fin dei conti Gesù, Giuseppe, Maria, i Magi, non sono personaggi in cerca d’autore.  Loro, un autore l’hanno davvero.  Lo hanno sempre avuto. L’uomo moderno è forse ancora alla Sua ricerca.

Nenie, litanie, canti tradizionali e popolari si susseguono in questi giorni: “Tu scendi dalle stelle”, “La Vigilia”, “Il 4 Barbara, il 6 Nicola, l’8 Maria, il 13 Lucia, il 25 veni u ‘Missia”, la “Novena”, “a la notti di Natali”, “U Salvaturi”, “a Tuvagghia di Natali”, “a Cona”, ed  ancora il Panettone, la gioiosità dei  bambini…

E’ il Disegno Divino  ?

La Speranza che si avvera  ?

In ogni caso, si tratta di un evento atteso, invocato, prima e durante l’Avvento che ci riporta a Mauriac : “Cristo cammina su tutte le strade del mondo; cammina anche sulle nostre. Non potremo, per tutta la vita, ignorare d’averlo incontrato”.

 

Calma perciò che il  Bambinello arriva.

 

Bagliori di luce alimenteranno la nostra Speranza.

E’ vicina la Sua venuta.

 

Recherà  in dono  solo Amore, perché in fondo solo  l’Amore è Storia che resta.

 

Buon Natale a Tutti.

 

 

Piero Privitera

 

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